Hot Power Yoga
L’Hot Power yoga combina due popolari moderni tipi di lezioni di yoga, l’hot yoga e il power yoga, ma il termine in sé comprende una vasta gamma di strutture di classe e stili di yoga.
Come l’hot yoga, l’Hot Power yoga viene praticato in una stanza riscaldata, utile per far sciogliere i muscoli e mantenerli più flessibili e incoraggiare la sudorazione per rimuove le tossine. La temperatura della stanza è solitamente compresa tra i 30 e 37 gradi, leggermente più bassa rispetto ad altri stili di Hot yoga più classici, come il Bikram yoga. L’Hot Power yoga è una pratica incentrata però maggiormente sul fitness, includendo il vinyasa collegato al respiro e agli elementi dell’Ashtanga yoga. Non esiste una struttura o linee guida particolari per una lezione di Hot Power yoga, ma la pratica varia da uno studio o da un istruttore all’altro.
Le lezioni di Power Yoga sono attive e frenetiche, viene data enfasi sugli asana in posizione eretta, perché muovere le gambe fa battere il cuore, promuove la circolazione e la distribuzione dell’ossigeno in tutto il corpo.
Il merito di aver coniato il termine Power Yoga viene dato a Beryl Bender Birch e Bryan Kest, alla fine degli anni ’80. Inizialmente fu principalmente per marketing, ma col tempo è diventato un vero e proprio stile a parte. Beryl praticava e insegnava Ashtanga Yoga a New York, e durante le lezioni notava la particolare rigidità e inflessibilità degli atleti e di chi correva regolarmente. Pensò quindi di modificare ad hoc la pratica dell’Ashtanga per andare incontro al livello di chi veniva a praticare e lo chiamò “Stretching e rafforzamento per gli atleti”. Usò poi il nome “Yoga per atleti” prima di arrivare finalmente al vincitore, “Power Yoga”.