Vinyasa Flow
Il Vinyasa Yoga nasce dall’esperienza del maestro indiano Tirumbalay Krishnamacharya, considerato uno dei più influenti insegnanti di yoga del XX secolo. È grazie a lui, infatti, che questa disciplina millenaria esce dai monasteri e viene divulgata anche in Occidente.
La parola sanscrita “vinyasa” viene abitualmente tradotta con la frase “posizionare in modo speciale”, mentre il termine inglese “flow” significa “flusso”. Il Vinyasa Flow Yoga è, quindi, caratterizzato dalla particolare fluidità dei movimenti, che vengono eseguiti in coordinazione con il respiro. Il risultato è una sorta di coreografia potente ed elegante in cui le posizioni sono collegate una all’altra, a creare quel flusso armonico e creativo che dà il nome allo stile.
Si pratica in totale assenza di una sequenza standard, dove quindi lo stile, il ritmo e l’intensità varieranno a seconda dell’insegnante. Le lezioni possono essere composte da una sequenza di preparazione che punta a una posa centrale come un piegamento all’indietro per aprire il chakra del cuore o una spaccata, oppure potrebbero concentrarsi su un tema particolare come i meridiani o un aspetto della filosofia yoga. La classe può essere dinamica e concentrarsi sul rafforzamento delle posture, oppure può essere un flusso più lento con un’enfasi sulla mobilità e flessibilità della colonna vertebrale o delle anche.
Il termine vinyasa si riferisce anche al lavoro all’unisono di movimento e respiro: questo prevede che, anche se è possibile che venga richiesto di mantenere un asana per alcuni respiri, si passerà da una posizione all’altra usando l’inspirazione e l’espirazione.
La respirazione praticata durante le lezioni Vinyasa è quella Ujjayi breathing, nella quale la parte posteriore della gola è leggermente ristretta per creare un suono sussurrante come le onde che arrivano a riva. Questo aiuta a mantenere l’attenzione sul respiro e sul momento presente durante la pratica.
La pratica Vinyasa non ha come obiettivo principale ottenere una particolare posa in maniera perfetta o giusta, come per esempio l’hatha yoga, quanto piuttosto il flusso tra le pose. Di conseguenza, il vinyasa yoga consiste anche nell’imparare ad arrendersi, a trovare stabilità, tranquillità e piacere nel corpo e nella mente attraverso il respiro.